Led ZeppeliN
Hanno detto…
Era giunto il momento di fermarci, fare rifornimento e non perderci nuovamente nel caos.
Gli Zeppelin stavano diventando veramente grandi e volevamo che il resto del viaggio
prendesse un corso molto uniforme. Da ciò nacque il viaggio nelle montagne e l'inizio
degli eterei Page e Plant. Avevo pensato che saremmo riusiti a guadagnarci un po'
di pace e calma e a ottenere il vero blues californiano di Marin County, che in realtà
riuscimmo a realizzare nel Galles piuttosto che a San Francisco. Era un bellissimo posto.
(Robert Plant)
Sappiamo benissimo che stiamo facendo affari migliori di… un sacco di gente che viene glorificata dalla stampa.
Così, senza essere egocentrici, riteniamo che sia arrivato il momento
in cui la gente debba conoscere di noi cose diverse dal fatto che ci cibiamo di donne
e ne gettiamo le ossa fuori dalla finestra.
(Robert Plant)
E' un termine bastardo per noi. Non riesco a riferirlo alla nostra musica perché
quel che mi viene in mente quando la gente parla di heavy metal sono i giri fracassoni
e non penso che tutto ciò che abbiamo fatto finora sia consistito solo in giri fracassoni.
Quel che ci è sempre interessato sono le dinamiche interne, le luci e l'ombra,
il dramma e la versatilità.
(Jimmy Page)
Ci accomunava un modo molto professionale di vedere le cose. Si poteva sempre fare affidamento su di noi.
Probabilmente i concerti dei Led Zeppelin che sono stati annullati si contano sulle dita di una mano.
Eravamo sempre dove si supponeva che fossimo.
(John Paul Jones)
Sarebbe un atto criminale sciogliere questo complesso.
(Jimmy Page)
La prima volta, ci incontrammo in una stanza molto piccola per vedere
se riuscivamo a sopportarci l'un l'altro. C'erano amplificatori da muro a muro,
terribili, tutti vecchi. Plant aveva saputo che ero un musicista di studio e si stava domandando che cosa sarebbe arrivato:
un tizio vecchio con la pipa? Page disse: 'Beh, siamo tutti qua, cosa suoniamo?'.
E io risposi: 'Non lo so. Tu che cosa conosci?' E Page: 'Conoscete Train kept A-Rollin'?'. Gli dissi di no.
E lui continuò: 'È facile, dal sol al la'. Battè il tempo e la stanza esplose. Pensammo: 'Grande, siamo a cavallo, c'è tutto, funziona!"
(il primo incontro, John Paul Jones)
Penso che il problema della maggior parte delle band di oggi sia che tutti i componenti
di un gruppo ascoltano la stessa musica, il che fa sì che il sound risultante sia veramente
a una sola dimensione. Noi non abbiamo mai ascoltato la stessa musica: a Bonzo piacevano
il soul e le ballate della Motown; a me il jazz, la musica classica e la world music;
a Jimmy il rockabilly, il blues e il folk; a Robert il blues ed Elvis Presley. Nessuno di noi
aveva la medesima collezione di dischi. Nessuno al di fuori della band
poteva capire questa cosa. Ma era veramente chiaro per me perché tutto avrebbe
funzionato: tutti noi amavamo la musica e ci piaceva imparare nuove cose
e così ogni collezione personale guardava all'altra.
(John Paul Jones, 1998)
Quando cominciò il nostro periodo d'oro, la gente se ne accorse e noi non demmo più retta
a nessuno. Ora le porte dovevano essere aperte. Se non le aprivano, le buttavamo giù.
Punto e basta. Ci costruimmo le nostre leggi. Se qualcuno non voleva ubbidire,
era meglio che se ne stesse a casa a farsi i cazzi suoi.
(Richard Cole, tour manager)
Hanno detto di loro…
Erano grandi, eccitanti, meravigliosi. Il fatto è, semplicemente, che tutti i Led Zeppelin
erano estremamente preparati, e contenti di quel che stavano facendo.
L'atmosfera generale era eccelente. Per esempio, ho un ricordo indelebile di quando,
dal mio punto di osservazione (nello studio mobile, con le porte del camion spalancate),
vidi tutti e quattro ballare in fila indiana sul prato durante il primo riascolto di
Dancing Days. Era fantastico lavorare con loro.
(Eddie Kramer)
Non c'erano trucchi. Nessuna lunga accordatura, niente intermezzi, niente gruppi di spalla,
niente scarpe dai tacchi sproporzionati, nessun effetto speciale, nessuna ballerina, niente astronavi, niente gioielli,
nessuna porcheria senza suono. Semplicemente, quattro ragazzi e due ore e mezza della loro musica…
(Lisa Robinson, giornalista)
Nei Led Zeppelin militarono semplicemente i migliori musicisti. Jimmy Page era al di sopra
di qualunque altro chitarrista al mondo. Lo stesso si poteva dire di Bonzo alla batteria
e del non sufficientemente apprezzato John Paul Jones, al basso, tastiere e orchestrazione.
E poi c'era Robert Plant. Arrivò alle prime prove dei New Yardbirds direttamente
dal suo lavoro di carpentiere. Aveva catrame sulle mani e sui capelli e quando apriva
la bocca sembrava che avessero azionato quel fottuto allarme anti-aereo.
(Joe Perry, Aerosmith)
Non c'è spettacolo teatrale che possa reggere il confronto. Nessun quadro in movimento
si può avvicinare agli schemi sempre fluttuanti di luce e suono che questa letale combinazione
di talenti è riuscita a mettere in piedi. Se i Beatles sono stati capaci di strappare
la musica popolare dall'inanità della classe media, dalla poltiglia degli uomini
di mezz'età interessati solo agli affari, allora i Led Zeppelin hanno saputo lanciare
il R&R fino ai vertici dall'arte della metà degli anni '70.
(Tony Palmer, "The Observer")
Riuscite a pensare a un'altra canzone, una qualsiasi altra canzone, per cui,
quando viene suonata la prima nota, un'intera platea di ventimila persone
si alza in piedi non solo per battere le mani o incitare
ma in omaggio a un evento che è cruciale per la vita di tutti loro?
(Tony Palmer, commentando "Stairway to Heaven")
Quello fu l'unico periodo della storia recente che ci regalò delle canzoni a colori.
I Led Zeppelin, per esempio, riuscivano a farti sentire differente con ciascuna canzone.
(Prince)
Fu tremendamente eccitante fare quell'album. Avevano fatto un salutare periodo
di prove prima di avvicinarsi allo studio. Prima d'allora non avevo mai ascoltato
arrangiamenti di quella specie, né avevo mai sentito una banda suonare in quel modo.
Era semplicemente incredibile. E quando si è in studio con qualcosa di così creativo,
non si può fare altro che nutrirsene.
(Glyn Johns, tecnico; Led Zeppelin I, 1969)
Raramente esce un album in grado di sfidare ogni immediata categorizzazione,
in virtù del fatto che rappresenta molto palesemente una svolta talmente decisiva nella musica rock,
che solo il tempo sarà in grado di collocarlo nella giusta prospettiva.
Quest'album dei Led Zeppelin è uno di quelli.
(commento su Led Zeppelin I, dal giornale underground "Oz")
A dispetto del fatto che abbiano miseramente fallito ogni tentativo di mantenere il proprio
comportamento entro i livelli minimi degli esseri umani, hanno suonato bene in quasi
ogni data del tour. Sebbene fossero solamente uno dei numerosi gruppi inglesi
in tournée all'epoca, sono comunque uno dei migliori. La carica di energia con cui
si ritrovavano ogni notte al momento del calo del sipario era sbalorditiva, a dispetto
di ogni concepibile grana causata dagli strumenti, dagli orari, dai trasporti e
dall'organizzazione di ogni data. C'erano calore e spirito di fratellanza tra i musicisti
e questo li teneva uniti e rappresentava un grandissimo stimolo; questa volta,
durante la loro seconda tournée, erano già praticamente delle star fin dall'inizio.
(Ellen Sander, giornalista)
L'ingrediente essenziale di ogni gruppo rock di successo è l'energia: la capacità di trasmettere energia,
di ricevere energia dal pubblico e di restituirgliela. Un concerto è, in effetti, un rito che prevede l'invocazione
e la trasmutazione di energia. Le stelle del rock possono essere comparate a sacerdoti…
Vi sono alcune analogie con la musica da trance che si ascolta in Marocco, che è magica nella sua origine e nel suo scopo:
vale a dire che si occupa dell'invocazione e del controllo delle forze spirituali. In Marocco, i musicisti sono anche dei maghi.
La musica gnaoua (o Gnawa
*, ndE) è usata per cacciare gli spiriti maligni.La musica di Jajouka evoca il dio Pan, Pan Dio del Panico, che rappresenta le reali forze magiche
che cacciano via il falso. Bisogna ricordare che, all'origine di tutte le arti - musica, pittura e scrittura -
ci sono la magia e l'invocazione; la magia è sempre usata al fine
di ottenere dei risultati magici. Nei concerti dei Led Zeppelin, sembrerebbe che il risultato desiderato
sia la creazione di una forma di energia per i musicisti e il pubblico.
Per condurre in porto una tale pratica magica, è necessario rifornirsi alle sorgenti
dell'energia magica e tale processo può rivelarsi assai pericoloso.
(William Borroughs, scrittore; tratto da "Rock Magic")
*
nota: Gnawa*Gli Gnawa sono discendenti degli schiavi dell'Africa occidentale
condotti a nord nello stesso periodo in cui ci fu la diaspora della
popolazione Bambara, i quali combatterono contro il commercio
degli schiavi per le Americhe. Oggi in Marocco, i musicisti Gnawa
sono ricercati operatori di etnopsichiatria ed esperti nell'allontanamento
degli spiriti djinn. Usano sonorità alte, ritmi assordanti e canti religiosi per
convocare gli spiriti maligni e poi convincerli ad abbandonare quei luoghi.
Come i loro cugini del nuovo mondo, con cui condividono musicalità e identità
tribale, gli Gnawa sono bluesman, ben conosciuti e rispettati per la loro
affinità con i diavoli e altre forze infernali…)*
(fonte: Il martello degli dei)
[…] La cosa che emerge più chiaramente dai loro concerti è un sentimento di violente
emozioni interiorizzate. Non c'è traccia della spontaneità o della gioia dei concerti
degli Stones o dei Faces. Non c'è rilassamento. I Led Zeppelin ottengono grandi risultati
quanto a controllo del tempo e delle dinamiche sonore. I loro concerti sono
magnificamente ritmati ma non c'è un climax soddisfacente. E' musica corporea ma,
dal momento che non riesce ad avere swing, non riesce a far ballare il proprio pubblico;
punta alle tempie, non ai piedi, e il suo effetto finale è il completo stupore.
(Mick Gold, giornalista)